La nostra storia

Le radici: Giuseppe e la Cuneo degli anni ’50

L’immagine con cui inizia la storia è quella di Giuseppe Longo, ferroviere in pensione che, negli anni Cinquanta, percorre le strade di Cuneo spingendo un carretto carico di libri. Non libri qualsiasi, ma volumi antichi, testi recuperati da case di notai e avvocati scomparsi, dalle biblioteche private smembrate, dai mercatini dove si poteva ancora scovare qualcosa di raro.
Era un’Italia che usciva dalla guerra, dove la carta era ancora un bene prezioso e i libri erano oggetti di valore culturale prima che commerciale. Giuseppe aveva intuito che nella città c’era spazio per un libraio che sapesse recuperare e ridare vita a quei patrimoni dimenticati.

Nel dicembre 1953 decise di aprire un piccolo locale in Corso Gesso 24/B: era la prima sede de La Lucerna. Il nome evocava la luce che guida, il lume che rischiara il sapere. Un simbolo perfetto per un’impresa nata attorno ai libri

Tre anni dopo, nel 1956, Giuseppe morì improvvisamente. La libreria avrebbe potuto chiudere lì, come tante altre piccole attività a conduzione familiare. Ma suo figlio Giorgio, allora capostazione alla stazione di Cuneo Gesso, e la moglie Emilia Rainero scelsero diversamente: decisero di portare avanti l’eredità del padre, trasformando la passione in un impegno di vita.

Giorgio ed Emilia: la libreria come luogo di comunità (anni ’60)

La giovane coppia prese in mano la libreria con coraggio. Giorgio, legato al suo lavoro ferroviario, aiutava nei momenti liberi, mentre Emilia si occupava della gestione quotidiana. Non era un semplice negozio: era un luogo di comunità.
I clienti entravano non solo per acquistare, ma per chiedere consigli, per consultare, per respirare un’atmosfera che mischiava libri antichi e moderni. Emilia teneva la contabilità a mano, Giorgio riforniva scaffali e curava i rapporti con fornitori e clienti.

Nel 1959 la libreria si spostò in via Peveragno. Lo spazio era più grande, con scaffali di legno realizzati a mano o recuperati dalle vecchie biblioteche. In quegli anni la famiglia si stringeva attorno all’attività: perfino le figlie aiutavano durante le vacanze scolastiche o nei periodi di maggior lavoro.

Poi, nel 1961, la grande svolta: l’apertura di una nuova sede in via Roma 25, sotto i portici, che diventò la prima libreria su due piani di Cuneo. Al piano terra i libri nuovi, sulla balconata i testi antichi, rari, preziosi. Le vetrine si riempirono di cristalli e ferro battuto, ispirate a modelli che Giorgio aveva visto in un libro. I turisti francesi che frequentavano Cuneo negli anni Sessanta entravano spesso incuriositi, rendendo la libreria un punto di riferimento cittadino.

Dalla libreria al centro didattico (anni ’70)

Il 1968 fu un anno cruciale: con la legge n. 444 lo Stato istituì le scuole materne pubbliche. Per Giorgio ed Emilia si aprì un nuovo orizzonte. I due intuirono che non bastava più vendere libri: il mondo della scuola stava cambiando, aveva bisogno di sussidi didattici, strumenti per l’insegnamento, materiali per i laboratori.
Così nel 1971 La Lucerna ottenne l’estensione della licenza ai materiali didattici e si trasferì in via Berrini, nella parte nuova di Cuneo.

Qui nacque il progetto CE.D.I.S. (Centro Documentazione Informazione Sociale), inaugurato nel febbraio 1971: una struttura all’avanguardia, con una sala conferenze, un laboratorio linguistico, un’esposizione permanente di sussidi didattici e audiovisivi. Non era più solo un negozio: era un centro culturale, un laboratorio aperto a insegnanti e scuole. Persino la Philips affidò a La Lucerna la rappresentanza dei propri materiali didattici audiovisivi.

Nel 1972 uscì il primo catalogo scolastico de La Lucerna: un passo che segnò l’avvio di un nuovo modello di business, basato su forniture a scuole e comuni. Giorgio si concentrava sugli arredi e i laboratori per le scuole superiori, Emilia seguiva con passione materiali per scuole dell’infanzia ed elementari.

Gli anni difficili e la resilienza familiare (anni ’80)

Ma la storia di un’impresa familiare non è mai una linea ascendente continua. Negli anni Ottanta arrivarono le prime vere difficoltà. Giorgio cominciò a soffrire di problemi di salute e nel 1979 la sua presenza in azienda si fece sempre più rarefatta. Emilia si trovò spesso da sola a reggere il timone, con l’aiuto del fratello di Giorgio, Dino.

In quegli stessi anni, mentre in Italia esplodeva il boom economico, La Lucerna conobbe una fase di stallo. La concorrenza si espandeva con cataloghi illustrati moderni, mentre l’azienda di famiglia viveva il suo “punto più basso”. Tra il 1982 e il 1983 si arrivò perfino a considerare la vendita.

Fu in quel momento che avvenne un fatto decisivo: nel 1987, il terzo figlio di Giorgio ed Emilia, Giovanni Longo, appena ventiduenne, lasciò l’università e decise di non far morire l’attività e di subentrare nella gestione. Con lui iniziò il nuovo corso della terza generazione. Giovanni riportò energia, rilanciò i cataloghi, ricominciò a girare per le scuole. Con pazienza e determinazione, restituì fiducia ai clienti e vitalità all’impresa.

Ristrutturazione e nuovo sviluppo (anni ’90)

Gli anni Novanta furono quelli della rinascita. Il magazzino venne completamente riorganizzato, con scaffalature moderne e spazi espositivi più funzionali. Nel 1990 arrivò il primo computer per la contabilità: una piccola rivoluzione che segnò l’avvio della digitalizzazione dei processi.

Ma la vera svolta arrivò con il trasferimento nel 1999 in un nuovo capannone di 600 mq in via Genova 11B. Con spazi più ampi, La Lucerna poté strutturarsi meglio: esposizione, magazzino, uffici, carico e scarico. Furono anche gli anni delle prime gare pubbliche, con importanti appalti del Comune di Torino per asili e scuole materne.

L’espansione ai parchi gioco e agli enti pubblici (anni 2000)

All’inizio del nuovo millennio l’azienda aprì un nuovo fronte: la fornitura e la realizzazione di parchi gioco e arredi urbani. Altalene, scivoli, strutture inclusive: era il tempo in cui i comuni investivano negli spazi pubblici. Grazie a partnership solide, La Lucerna diventò presto un interlocutore credibile anche in questo settore.

La crescita fu significativa e nel 2008 si decise di costruire una nuova sede in via Genova 11L, tre piani con showroom, magazzino e uffici, inaugurata nel 2010.

La crisi e la diversificazione (anni ’10)

La crisi economica e la spending review degli enti pubblici misero in difficoltà l’azienda. Ma ancora una volta la famiglia seppe reagire. Nel 2013 aprì il primo negozio Gioco e Creo in via Roma 27, proprio accanto al locale storico degli anni Sessanta. Era un ritorno alle origini: una libreria per famiglie, ma aggiornata ai tempi, con giochi educativi e materiali creativi.

Fu un successo. In pochi anni aprirono nuovi punti vendita: Alba (2014), Saluzzo (2015) e Torino (2018). Parallelamente continuava a crescere il settore dei parchi gioco e delle forniture scolastiche.

La quarta generazione e il presente (2017 – oggi)

Nel 2017 entrò in azienda Ettore Longo, figlio di Giovanni, ingegnere gestionale, portando nuove competenze organizzative, tecnologiche e una visione internazionale. Nel 2023 lo raggiunse la sorella Cinzia, psicologa esperta di approcci educativi innovativi.

Oggi La Lucerna è una realtà solida con oltre 20 dipendenti, strutturata in tre brand:

La Lucerna Educational
Arredi e materiali per la scuola.

La Lucerna Aree Gioco
Parchi gioco e arredo urbano.

La Lucerna  Gioco e Creo
4 negozi di giochi educativi e creativi.

La governance è condivisa: Giovanni come presidente, Ettore e Cinzia come amministratori e membri del CdA.

L’azienda continua a crescere con una filosofia chiara: progettazione partecipata, inclusione, attenzione ai contesti e alle comunità. Oggi come ieri, La Lucerna rimane una luce che guida: nata da un carretto di libri, diventata un’impresa multidisciplinare, sempre radicata a Cuneo ma con lo sguardo rivolto lontano.